La parola zapping indica l'uso compulsivo del telecomando Tv, attraverso il quale si cambia continuamente canale alla ricerca di una trasmissione d'interesse. Ora lo zapping allarga i propri confini, diventando multi-piattaforma. Passaggio da canale/canale/canale a Tv/tablet/smartphone. Risultati (non inaspettati) emersi da uno studio realizzato da Innerscope Research per conto di Time Inc. (segnalazione qui, via Folio e qui, via AdvertisingAge).
L'indagine ha utilizzato strumenti biometrici e, seppure condotta su un limitato campione limitato, 30 persone - ha evidenziato una modalità di consumo decisamente differente tra digital native e digital immigrant. I nativi digitali passano in media da un supporto all'altro 27 volte in un'ora, frequenza che si abbassa, per l'altro gruppo, a 17 (comunque sempre significativa).
L'attenzione, dunque, si polverizza in senso sia verticale sia orizzontale. Accesso ai media in forme inedite, con cambiamenti accelerati e strutturali per le fasce di età più giovani. I produttori di contenuti devono - rapidamente e decisamente - adottare strategie di convergenza editoriale, abbattendo ogni suddivisione tra carta, online, app. A ciò vanno affiancate analisi dettagliate sulle tipologie e sui bisogni del pubblico di riferimento, fino a individuare nicchie di interessi su cui pianificare piani editoriali e di comunicazione.
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