Cos’è informare? Raccontare fatti? Esprimere opinioni? Probabilmente l’uno e l’altro. Ma se si prende come angolo visuale l’uso delle news online, il binomio sembra spezzarsi.
Un gran numero di utenti legge, s’informa sui portali – la maggioranza dei giovani -. In questi contenitori l’informazione vira, decisamente, sulla prima azione. La seconda, manifestare opinioni, è passata dal giornalista al lettore.
Il racconto di un fatto è l’occasione per commentare, votare, condividere. I dati di traffico disaggregati mostrano come spesso l’indotto – le azioni degli utenti – superi abbondantemente quello generato dall’articolo.
E questa tendenza è confermata anche sui siti di notizie.
Se un nuovo prodotto editoriale dovesse partire da questi dati – mettendoli magari insieme alle ricerche che descrivono i lettori appassionati di sintesi e lontani dagli approfondimenti – per chi scrive il destino è segnato.
Ovvero si profila un futuro – percorso dalla quantità – di amanuensi dediti a selezionare lanci d’agenzia e stranezze prese, qua e là, nella rete. Il resto – la libera manifestazione di pensiero – arriverà dal lettore.
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