Una comunità di lettori che traduce notizie e articoli provenienti dall’estero. E’ il caso, segnalato da Nieman Journalism Lab, di Yeeyan.org. 150mila utenti registrati che quotidianamente assicurano dalle 50 alle 100 notizie tradotte dall’inglese al cinese.
Una soluzione nuova, sta attirando l’interesse di testate come The Guardian e ReadWriteWeb -, che potenzialmente potrebbe – senza l’aiuto di software e a prezzi contenuti – dare un sensibile contributo a rendere più bassi gli steccati linguistici nella rete.
Il funzionamento del sito è fondato sulla partecipazione. Il pezzo da tradurre, individuato dall’utente/lettore, diventa un progetto aperto, tutti possono contribuire al risultato finale. La qualità del lavoro è assicurata da meccanismi pubblici, attraverso i quali ogni traduttore acquisisce livelli di apprezzamento più o meno elevati.
Nel modello di business la raccolta pubblicitaria assume un ruolo secondario. L’obiettivo di Yeeyan è quello di diventare – attraverso un pool di traduttori provati e selezionati – una testa di ponte per gli editori stranieri che intendano entrare nel mercato cinese. Attualmente sono in corso trattative per le versioni in lingua cinese di diversi riviste e libri, fra i quali Men’s Health.
L’onda tecnologica – messa in moto dal web – ha travolto - o lo sta facendo - l’intera filiera produttiva editoriale. Le traduzioni partecipative sono l’ultima tappa: un’altra categoria professionale potrebbe essere costretta a ripensare ruolo e modo di proporre i propri contributi.
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