La ripresa potrebbe essere amara per i giornali americani. E probabilmente non solo per loro. Lo dice Alan Mutter (qui, Reflection of a Newsosaur). La crisi, peraltro per gli editori iniziata prima del 2008, ha fatto scoprire agli investitori pubblicitari la convenienza e l’efficienza del web. Soprattutto nel settore della cosiddetta "piccola pubblicità", più sensibile ai costi.
Annunci di lavoro, compravendite di case e auto: difficilmente torneranno in massa dentro l'impaginato di un quotidiano.
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