Il grafico interattivo pubblicato dall’Economist (qui) offre una fotografia della distribuzione mondiale delle centrali nucleari attive e di quelle che dovrebbero essere realizzate nei prossimi anni. Dalla mappa è evidente come la corsa all’atomo interesserà soprattutto la Russia e l’Asia (Cina e India su tutti). In ogni caso, già ora, l’atomo rappresenta, per molti paesi, una parte importante dell’approvvigionamento energetico, il che renderà l’eventuale fuoriuscita lunga e difficile (sul tema il pezzo di Pippo Ranci, “Il nucleare dopo la catastrofe giapponese”).
La gestione delle scorie rappresenta l’anello debole della scelta nucleare. E' un problema per ora senza una soluzione e i cui costi - proprio per questo motivo - non sono calcolabili. L’ottimo articolo di Mauro Ravarino (qui, via Linkiesta) racconta la storia del deposito di Saluggia, nel vercellese. Tipica vicenda italiana, all’insegna del “si decide domani”.
Infine mi è stato segnalato il lavoro realizzato da clarinette02 con pearltrees sulla situazione dell’impianto di Fukushima (qui e sotto). La piattaforma è ancora un po’ grezza, da adattare, ma ha un efficiente capacità di rappresentare, puntando – come chiave d’ingresso ai contenuti – all’organizzazione “visualizzata”.
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