Pearltrees è uno strumento (ancora in beta) segnalato da Alison Gow (qui, Headlines and Deadlines) che esplora - e rende disponibile - modalità diverse per costruire una storia: un albero narrativo che racconta, attraverso dei bottoni di comunicazione (pearl interattivi). Sono sperimentazioni da seguire.
Le soluzioni proposte dai quotidiani riflettono il peso della tradizione. L’articolo, così come è pubblicato, sia nell’online sia nelle versioni app dei device mobili, ha legami ancora tenaci con la versione cartacea, nonostante i video e qualche pulsante di condivisione.
Strumenti come Pearltrees cambiano l’approccio, puntando sulla convergenza multimediale e multi sociale. E potenzialmente aprono le porte a una figura di giornalista diversa. Non più dominus e interprete della realtà, seppure – bontà sua – disposto ad accettare qualche commento, ma artigiano capace, oltre che di raccontare, di plasmare e di setacciare i bit informativi dispersi nelle reti digitali.
Che simili soluzioni possano essere utilizzate e trasformate in ricavi è tutto da valutare. Non è questo il problema, perché l’utopia di un’informazione aperta, condivisa e convergente su diverse piattaforme è in grado di fare germogliare sperimentazioni, probabilmente diverse – ed è auspicabile tra le mura delle aziende editrici – magari non così spinte, ma innovative al punto giusto per ri-acquistare la fiducia e l’attenzione dei lettori.
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