Quasi in contemporanea con il lancio, arriva la notizia della disponibilità per i-Pad (prima ancora della vendita in Italia) del libro "Nozioni di economia aziendale".
Un classico prodotto da editoria professionale, pur rivolgendosi a studenti e “curiosi”, come afferma l’autore. Dunque mantenendo una marcata componente divulgativa.
Al netto della qualità del lavoro - che a leggere i giudizi dei lettori non è estremamente positiva - la pubblicazione su i-Pad merita qualche considerazione, sopratutto considerando le potenzialità che questo strumento (o analoghi) è in grado di offrire.
La prima. L’editore professionale può diventare apripista nello sperimentare nuove forme di utilizzo dei contenuti digitali. E’ già accaduto in passato con le banche dati, distribuiti su cd-rom. I lettori di riferimento – professionisti e imprenditori - hanno buone disponibilità economiche e spesso hanno necessità di accedere in tempo reale a informazioni operative. Un avvocato può avere bisogno di consultare una sentenza quando non è in ufficio, il commercialista, le novità delle finanziaria mentre sta andando del cliente.
Gli editori si trovano di fronte a una ricca opportunità. A patto che sappiano usare bene i nuovi strumenti tecnologici.
Ma la pubblicazione di “Nozioni di economia aziendale” – ed è la seconda considerazione - mostra anche una possibile insidia. Ovvero la possibilità che vengano stipulati accordi fra autori e Apple, saltando l’intermediazione produttiva e distributiva dell’editore. Un pericolo – ovviamente per chi fa quel mestiere – perché ha buone possibilità di replica. Un autore potrebbe essere tentato di seguire questa strada, tenendo presente l’ottima scolarità dei potenziali scrittori e la discreta abitudine allo scrivere (magistrati, architetti, professori universitari).
Gli editori farebbero bene a non trascurare la minaccia.
E come? Per esempio creando network di contenuti. Ambienti – ad alta qualità informativa– a cui un lettore può, in via modulare, accedere secondo le proprie necessità.
Una soluzione, una delle tante. I numerosi esperti di strategie aziendali sicuramente sanno far meglio. A patto che considerino la sfida degli e-book come una faccenda seria. Un pericolo, per i loro datori di lavoro. O un’opportunità.
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