Il titolo è la parafrasi di un articolo di Aldo Grasso pubblicato sul Corriere: Tg generalisti: così tutti uguali.
Partendo dall’esame dell’audience dei telegiornali, in sensibile calo a parte i tg su satellite e digitale terrestre, il critico televisivo conclude con un interrogativo: “I tg generalisti si assomigliano tutti, sempre di più: sarà questa la ragione per cui in tanti iniziano a cercare altre modalità per informarsi?”.
Forse sì, i lettori hanno oggi diversi canali per informarsi. Ma lo spettro dell’omologazione è presente ovunque. Anche su web.
La maggior parte degli utenti in rete utilizza i portali generalisti che non sono un esempio di originalità. Per Il taglio degli articoli, per gli argomenti e per i servizi. E lo stesso dicasi per Repubblica, Corriere e La Stampa nelle versioni online.
Sembra quasi che la diversità – nel sistema informativo attuale – si realizzai attraverso la moltiplicazione dei media – giornali, Tv, web, mobile -, ma che questo – in applicazione della legge economica della scarsità delle materie prime, ovvero le notizie – costringa il sistema a ripetersi, nei formati e negli argomenti. Un po’ come nei canali sat verticali: dovendo trasmettere programmi per 24 ore al giorno, tutti i giorni del mese, per tutti i mesi dell'anno, si riempiono i palinsesti di repliche.
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