martedì 15 febbraio 2011

Incidenti dell’innovazione

Gli incidenti stradali – eventi tragici, ma consueti e banali nella quotidianità - raccontati ai lettori in modo del tutto nuovo. Il progetto editoriale (qui, via BetaTales)  si chiama “Killing Roads”, ed è stato realizzato dal Bergens Tidende, un giornale norvegese. Un lavoro di contenuto, di processo e di collaborazione, realizzato da giornalisti e da programmatori, utilizzando i tool informativi disponibili in rete.

La fonte è un registro pubblico - il Norvegian Public Roads Administration – nel quale sono annotati gli incidenti avvenuti nel paese. Le informazioni sono state riportate e geo-localizzate su Google map. Questo ha consentito la creazione di ricco database visualizzato sulla cartina geografica (qui): i luoghi, le vittime, i limiti di velocità, le condizioni atmosferiche.


Poi il lavoro giornalistico si è sviluppato attraverso la costruzione delle storie: sono stati individuate le vittime, pubblicate le foto, realizzate interviste.
A sua volta il progetto è diventato materiale per scrivere articoli, fare video e approfondimenti.

Da "Killing Road" si possono trarre alcune considerazioni e un problema:
- le banche dati della pubblica amministrazione (oltre quelle delle associazioni di categoria, delle camere di commercio) sono fonte d’informazione aggregata da cui è possibile intrecciare e poi costruire strumenti multimediali (scritti, audio, video, mappe) per la comprensione e il racconto della realtà;
- fare giornalismo significa sempre di più occuparsi sia del contenuto sia del processo, inteso come interazione tra diverse figure professionali e diversi livelli di rappresentazione;
- l’informazione costruita su eventi che possono essere visualizzati “a mappe” offre ai quotidiani – soprattutto locali – la possibilità di rinsaldare il senso di comunità e identità, i due aspetti maggiormente destrutturati dall’avvento del web;
- questi prodotti – ed è questo il problema, noto ma irrisolto - richiedono tempo e risorse. Elementi disponibili in un ecosistema in salute, in grado di fare profitto attraverso canali a basso valore aggiunto che finanziano la creatività.
Orizzonte oggi difficilmente sostenibile: l’epoca della quantità – il traffico – costringe all’attualità e all'immediato e riduce gli spazi “fisici” d’innovazione.

Nessun commento:

Posta un commento