I giornali sono comunità. D’interessi, d’opinione. Ma anche comunità fissate da confini geografici. In generale ogni media – a partire dall’editore che pubblica solo libri – ha la capacità di legare sotto un unico denominatore comune le stesse modalità di percepire e di rapportarsi con la realtà.
La capacità di fare comunità è un abilità che gli editori hanno ben prima dall’affermarsi delle reti digitali, seppure realizzata con strumenti diversi. Un patrimonio che, come suggerisce Mathew Ingram su Gicaom (qui), può diventare un’occasione nel percorso di creazione di un modello economico profittevole.
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