Alle elezioni del 6 maggio il partito laburista si presenta senza il sostegno di un giornale nazionale. Il Financial Times è stato l’ultimo quotidiano, in ordine cronologico, ad appoggiare apertamente i Tory. E’ la prima volta che accade dal 1987.
The Times ha fatto la stessa scelta, mentre i Lib Dems di Nick Glegg si sono aggiudicati i favori del Guardian.
E’ la prima volta dalla Seconda guerra mondiale che il Labour party non gode dell’esplicito appoggio di un organo d’informazione.
Per maggiori approfondimenti qui la fonte.
La distanza dalla nostra cultura giornalistica è enorme. In Gran Bretagna l'endorsment , motivato, ragionato, è visto come una garanzia di trasparenza per il lettore.
In Italia lo fece Paolo Mieli, con Corriere della Sera, in occasione delle politiche del 2006.
Dichiarò apertamente di preferire la vittoria della coalizione guidata da Romano Prodi.
Orrore, fu sommerso da critiche, reo di lesa maestà contro il sacro giuramento di oggettività ed equilibrio. Normalmente seguito – alla lettera – dalla maggioranza dei professionisti dell’informazione.
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