Il mese scorso la piattaforma di microblogging annunciò l’intenzione di donare i suoi archivi alla biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Un numero immenso di parole, di idee e di sciocchezze, di urla – si stima che al giorno siano postati circa 55 milioni di tweets – saranno a disposizione degli storici di domani.
I resti umani, materiali e immateriali, anche quelli più insignificanti, sono in grado raccontare i fatti e le grandi rivoluzioni del passato.
Ne sa qualcosa Ward Perkins Bryan storico e autore di un interessante libro “La caduta di Roma e la fine della civiltà”.
Perkins ripercorre le vicende del tardo impero romano e delle invasioni barbariche attraverso i cocci di vasellame. Materiale povero, spesso trascurato dagli archeologi.
Eppure la qualità del vasellame, la distribuzione, le discariche con i resti, sono diventate per l’autore una bussola per leggere il passato.
Ecco, forse tra 100 anni, 140 battute saranno i cocci per capire la nostra – complessa – storia.
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