28 novembre 2010: Wikileaks esce dalla nicchia e diventa protagonista dei media mainstream. Da luogo e mezzo conosciuto dagli addetti ai lavori a fonte globale d’informazione. Online.
E’ la fine – per Vittorio Pasteris – della centralità informativa dei giornali e della tv (qui).
E, oltre la banalità – per ora - dei contenuti svelati (qui, Maso Notarianni), la vera novità sta proprio nell’affermazione di autorevolezza della rete. Soprattutto nei confronti del mezzo televisivo.
Televisione che acquisisce gran parte del proprio dominio dall’assunto “vedo, dunque credo”. Per la prima volta questa forza icastica è stata intaccata.
L’oggetto – il file –, la complessità geografica, la tempistica incalzante – almeno inizialmente - hanno giocato a favore delle rete. E l’ecosistema digitale ha costruito il senso in modo efficiente ed efficace.
Superiorità e centralità, evidenziate dal costante riferimento al web durante le trasmissioni.
“C’è su internet, dunque credo”, il passaggio in corso va in questa - nuova - direzione. Un passaggio potenzialmente significativo, seppure denso di coincidenze e di limiti.
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