The Daily sarà il primo giornale concepito unicamente per l’i-Pad (qui). Non avrà un corrispondente cartaceo o un sito online. L’accordo tra Apple e News Corporation prevede un prezzo di 0,99 dollari per ogni download.
Si apre una nuova via per il giornalismo? Si chiede Ben Parr su Mashable (qui). Si può aggiungere un’altra domanda: l’informazione torna dentro gli steccati dello scorso millennio?
Le iniziative di Rupert Murdoch vanno tutte in quel senso: The Times, The Sunday Times e The Wall Street journal sono raggiungibili solo con la sottoscrizione di un abbonamento.
Per gli editori sarebbe la soluzione ideale, una restaurazione in grado di ripristinare l’oligopolio - insieme alla Tv – nella produzione di notizie. Purtroppo o per fortuna il percorso verso il ritorno al passato è pieno di ostacoli. A iniziare dal risultato economico: le performance registrate dai due quotidiani britannici suscitano numerosi dubbi sulla validità del modello (qui da Il Giornalaio, qui da The Independent).
La scelta “solo i-Pad” si colloca in un terreno diverso. È la negazione di tutti i bei discorsi su condivisione, informazione liquida, web 2.0. Carta trasformata in bit.
Si tratta di una scommessa di un grande editore che pubblica in lingua inglese. Fatto non irrilevante, visto che può contare su un potenziale mercato globale, seppure sempre di nicchia.
Una simile iniziativa in Italia sarebbe difficilmente sostenibile. Piccoli numeri per – eventuali - micro guadagni. La strada del device di Apple potrebbe avere, invece, un ottimo futuro nelle pubblicazioni professionali. Prodotti ad alto valore aggiunto che si rivolgono a lettori disposti a pagare e a rinunciare al peso fisico della carta.
Ma questa, rispetto ai quotidiani, è un’altra storia.
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