Il web ha prodotto un ecosistema variegato e di auto comunicazione di massa solo a un livello secondario, ovvero quello della ri-elaborazione del materiale informativo. Al primo livello, là dove le notizie sono prodotte, dove si creano le architravi su cui si regge questa struttura comunicativa (esageratamente considerata "dal basso"), le tecnologie digitali stanno proponendo il taylorismo nelle forme più crude.
La quantità, che trova nel digitale l’ambiente ideale per la massima efficienza, resta – in questo momento storico – la linea che unisce contenuto e utente. Una linea che offre prospettive di sostenibilità economica – seppure a bassa intensità –. Creatività, esplorazione narrativa ed economia del dono (ammesso che esista) sono per ora ai margini.
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