Nouriel Roubini prevede una nuova recessione, ovvero crescita negativa. Timore condiviso – in silenzio – dai ministri economici del G20.
I dati sui consumi diffusi da Confcommercio, riferiti ad aprile, sembrano andare verso questa direzione: l’indicatore segnala una diminuzione dell’1,6% dopo circa nove mesi di recupero.
Le difficoltà dei conti pubblici hanno riacceso la fiamma della crisi. Gli Stati si sono indebitati per sostenere la finanza e l’economia reale, nella speranza che la ripresa – crescita del Pil e del gettito fiscale – finanziasse le maggiori uscite. Le cose non sono andate così. Oggi quasi tutti gli Stati devono fare i conti con pesanti debiti.
Le politiche dei tagli alla spesa potrebbero dare corso a un’accelerazione della recessione. Riduzione del welfare, riduzione degli stipendi, aumenti dell’Iva non potranno che frenare i già asfittici consumi.
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