La scorsa settimana presso il quartier generale di Google si è tenuto Techdirt Saves Journalism, un brainstorming dove uomini d’affari, giornalisti e altri rappresentati dell’umana specie hanno discusso sul futuro dell’editoria. Mediashift sintetizza le idee di lavoro che sono emerse.
Volendo fare un ulteriore sintesi ci si potrebbe fermare al primo punto.
Quello di Hal Ronald Varian, economista e dipendente dell’azienda di Mountain View:
1) gli editori su carta devono sostenere maggiori costi – stampa, distribuzione – rispetto alle nuove realtà sul web;
2) mediamente i lettori trascorrono 25 minuti al giorno per leggere i giornali, la media si abbassa a 70 secondi per un sito d’informazione.
Dunque, i siti online costano di meno, però – per via dei tempi di lettura – la raccolta pubblicitaria è meno remunerativa. Un bel ginepraio. E il saggio Varian consiglia: “Experiment!".
Come dire che per risolvere il problema dell’effetto serra occorre puntare sull’innovazione tecnologica.
In un caso, come nell’altro c’è un fattore che sembra essere ignorato. Si chiama tempo. Nell'attesa quanti giornalisti perderanno lavoro? E quante società editrici saranno costrette a chiudere?
E di quanti gradi s’innalzerà la temperatura terrestre?
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