L’età del testo scritto sta per finire. La trasmissione del sapere sta tornando nell’alveo dell’oralità – fatta di effimero, gossip, nuovi suoni -. Un ritorno al passato spinto dalle moderne tecnologie.
L’idea è stata elaborata dal prof. Thomas Pettitt della University of Southern Denmark. Qui è disponibile l'intervista e il video.
Per il professore, la fisicità del testo tra il 15° e il 20° secolo è stata l’architrave della verità e del sapere. Pochi potevano consolidare organizzazioni in grado di far funzionare filiere produttive – stampatori, autori, redattori – in grado di realizzare il volume, il giornale. E da questo era dedotto un giudizio di valore positivo.
Il web e la multimedialità hanno rotto gli schemi. Oggi tutti possono scrivere, pubblicare e diffondere il prodotto. Si può comunicare con efficienza a un pubblico vasto con strumenti relativamente semplici.
La linea della storia sembra tornare alla partenza. Ovvero alla tradizione orale, rafforzata dal bit.
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