martedì 31 agosto 2010

Il giornale tra applicazione e racconto

Il giornale è un’applicazione? La forma punta verso questa direzione. L’integrazione con i nuovi supporti, l’organizzazione tra testo, video e audio sottendono la funzione di un software in grado di mettere in contatto questi elementi (De Biase, Maistrello "Giornalismo e nuovi media", pag. 159).
Ma chiudere in funzionalità matematiche un prodotto editoriale è limitante. Il giornale è essenzialmente un racconto. Continuo, quotidiano o periodico.
Guerra e pace, vita e morte finiscono in questo contenitore.
Poi viene il supporto. La stampa e il web, le applicazioni arrivano un momento dopo.

L’innovazione del settore che si limita solo alla formulazione di software più o meno sofisticati porta con sé il rischio di confondere gli utilizzatori del supporto tecnologico con i lettori. Due realtà che spesso non coincidono.

lunedì 30 agosto 2010

Smog sull’informazione economica

Non posso fare a meno di tornare sull’argomento. Soprattutto dopo avere letto l’articolo di Francesco Daveri su Lavoce.info . Tema: la crisi economica non raccontata dai media. Anzi nascosta, un po’ per colpa, molto per dolo.

Eppure l’accesso alle fonti, i dati Istat e Ocse, per esempio, non è impervio. L’interpretazione dei dati richiede una preparazione base di medio livello.

Si gioca sull’ignoranza del lettore. Se pochi conoscono cosa significa "Prodotto interno lordo", la manipolazione e la scorretta lettura dei dati sono più semplici.

Perché nascondere e raccontare la realtà in maniera approssimativa? Una risposta è fornita dall’autore: non si vuole disturbare “il manovratore”. Ma credo che ci sia anche una buona dose di approssimazione e impreparazione della categoria. Apolitica, che è pure peggio.
Peccato perché l’informazione economica potrebbe raccogliere un buon consenso di pubblico.
Che sia l’ora di un quotidiano divulgativo sull’argomento?

venerdì 6 agosto 2010

Singhiozzo di Sicilia

Parto per l’isola, provincia di Ragusa. Tra mare e barocco.
Sono dotato di connessione mobile, ma per esperienza ho poche speranze d’avere collegamenti efficienti alla rete. Poco male, gli effetti catartici d’agosto sono benefici, seppure scolpiti, ai lati, da folla e chiasso.
Un saluto. E a settembre.

giovedì 5 agosto 2010

Scrivere per Google

"Ottimizzazone Seo", l’oggetto. "Seo manager", la provenienza. "Linee guida per farsi trovare dai motori di ricerca", l’allegato.
Editor e giornalisti, da tempo, hanno a che fare con compiti nuovi oltre quello dello scrivere. Ovvero realizzare pezzi per comparire nei listing visualizzati da Google.

Ma queste regole hanno prezzo. La creatività è sacrificata, mentre viene esaltata l’omologazione.
Adam Westbrook, sui Owni, si chiede se i giornalisti ormai stanno scrivendo per Google, dimenticando i lettori.
Ne consiglio la lettura (clicca qui), giusto – serve sempre – per avere una consapevolezza più nitida del nuovo orizzonte che ha assunto l’informazione del terzo millennio.

mercoledì 4 agosto 2010

Micro guadagni sociali per pagare le notizie

La ricerca di soluzioni per il sostentamento della filiera informativa-editoriale non si ferma. MediaShift racconta di un nuovo modello, fondato su quattro linee guida: micro guadagni, condivisione, moneta virtuale, sistema bancario centralizzato e flessibile.
L’idea è firmata Geoffrey Graybeal e Jameson Hayes, qui i dettagli in Pdf.

Il funzionamento si basa su punti/soldi virtuali – comunque venduti dall’editore a fronte di un esborso reale -. Con questo bonus il lettore può acquistare gli articoli. Ma può pure condividere i contenuti sui social network: se il pezzo viene comprato da altri, guadagna punti/soldi virtuali.
Come trave portante del modello, un sistema bancario centralizzato ed efficiente che consenta ai quotidiani, soprattutto quelli locali , di fissare il prezzo, per esempio in funzione delle qualità e dell’unicità dei contenuti.
Il modello elaborato da Graybeal e Hayes dovrebbe lavorare accanto alle formule più tradizionali: micro-pagamenti, sottoscrizioni online, raccolta pubblicitaria.
Prove, idee, sperimentazioni.

martedì 3 agosto 2010

Bombe a grappolo

Dal primo agosto è in vigore la convenzione Onu che bandisce la costruzione e l’uso delle cluster bomb. Il 98% delle vittime di queste armi – che sparpagliano su vaste aree del terreno sub ordigni – sono civili.
La convenzione è stata firmata da 107 paesi, tra i quali l’Italia. E’ stata ratificata – ovvero si è trasformata in norma cogente per l’ordinamento – da 37, tra i quali non c’è l’Italia.
Stati Uniti, Cina e Russia non hanno aderito al bando.



La notizia è pubblicata - anche - da The Economist nella sezione daily chart, dove gli articoli (brevi) sono sempre accompagnati da info-grafica.
A mio giudizio la sezione rimane un esempio da seguire: informazione efficace e funzionale ai bisogni dei lettori online.

lunedì 2 agosto 2010

L’era di Facebook

Indagini, analisi, ricerche. Conferme quotidiane sul ruolo da protagonista del media sociale ideato da Mark Zuckerberg. L’articolo di Frédéric Filloux (Monday Note) mette in risalto i punti di forza di Facebook: numeri impressionanti non solo se paragonati ai siti d’informazione, ma pure a Google. Un "cyber black hole".