venerdì 23 aprile 2010

La dittatura del territorio

La Lega Nord vince le elezioni perché è presente sul territorio. Nuove iniziative editoriali puntano su giornali radicati sul territorio. La pubblicità funziona meglio se diffusa sul territorio.

Dunque il territorio. Ma cos’è? Il quartiere? Il paese? La città? La regione? Oppure è il ducato? O il principato?

E quali sono le notizie del territorio? Una buca da asfaltare? I marocchini al semaforo? I treni in ritardo?

Però il partito/giornale difende i valori del territorio? Già, ma quali? Quelli dell’omelia del prete della parrocchia “sotto il monte”? E se quelli giusti fossero nell’omelia del prete della parrocchia di “sopra il monte”?

La risposta a una società infinitamente più complessa, rispetto a quella di solo qualche anno fa – connessa, più vicina nel suo insieme – sembra sia – forse per autodifesa, generata anche dalla paura – la semplificazione. Che non è reale, è un prodotto virtuale.
E così a Milano si mangia il panettone, a Napoli la pizza. A Roma l’abbacchio.

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