martedì 3 luglio 2012

Twitter-diplomazia

Si chiama "E-Diplomacy Hub" la mappa interattiva che, attraverso i tweet, visualizza i rapporti tra Stati (qui la segnalazione, via Owni.eu). Lavoro complesso - la piattaforma a volte è lenta nelle risposte -, utilizzo non proprio immediato, ma comunque un segnale delle potenzialità informative e semantiche dei media sociali.
La realizzazione porta la firma di AFP (Agence France-Presse) e si basa sull'analisi di circa 4.000 account del settore: capi di Stato ministri, attivisti, Ong, lobbisti.


Sono disponibili diverse modalità d'uso. La funzione "Map" permette di visualizzare i rapporti diplomatici fra due Stati (a scelta), compresi gli hashtag più popolari. "People" e "Countries" indicano il ranking sul grado d'influenza, almeno a livello digitale (con rappresentazioni fedeli rispetto all'effettiva realtà). "Hot Spots" segue la diffusione geografica di una parola chiave. Infine "Links" e "Conflicts" danno informazioni, rispettivamente, su chi segue un determinato account e sulle tensioni internazionali in corso. 

E-Diplomacy è uno strumento che crea un eco-sistema d'informazione, ovvero un ambiente che sta un poco  sopra la fonte, il documento, ma senza l'intervento, l'elaborazione e la verifica ha capacità limitate di costruzione del senso.

La mappa rende i tweet materiale per costruire e interpretare la Storia. Un po' di tempo fa, segnalai l'opera di uno storico inglese, Ward Perkins Bryan, sulla fine del impero romano basata sull'esame dei cocci di vasellame (La caduta di Roma e la fine della civiltà”).
Ai cocci di ceramica e terracotta, si sono aggiunte le tracce digitali.

Nessun commento:

Posta un commento