giovedì 18 novembre 2010

Operazione lavoro

Robert Kennedy: “Il Pil misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta” (ignoravo la citazione, ne sono venuto a conoscenza tramite Facebook, nella fan page di Professione commercialista).
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L’Economic Outlook dell’Ocse prevede una crescita moderata per il 2011 (seppure persistano fattori di rischio). Dunque, il prodotto interno lordo aumenterà di poco nei paesi sviluppati, anche se “la disoccupazione resta ancora alta in molti Paesi” (qui).
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Dati i due addendi, il risultato è questo: la questione del lavoro è il problema centrale dei paesi occidentali. L’ostacolo da superare per ridare slancio allo sviluppo. Economico e sociale.

Considerazioni banali, al limite della retorica – che peraltro ha un suo nobile posto nella comunicazione – che alcuni recenti fatti dovrebbero portare alla ribalta nel dibattito politico. E da lì nei media.
Eppure c’è il rischio che restino circoscritti in spazi, magari importanti, ma pur sempre di nicchia.
La protesta di Paola Caruso contro il precariato è stata un evento della rete. Ma il lavoro precario non è virtuale, coinvolge uffici, cantieri, negozi.
Nell’operazione lavoro, quella che dovrebbe portare al risultato finale – ovvero trovare delle soluzioni – manca un fattore.

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