lunedì 5 marzo 2012

La campagna elettorale dell'informazione

Mentre in Rete si discute sull'attendibilità dei social media (qui Pierluca Santoro sullo stato del dibattito, via Il Giornalaio), la Colombia Journalism Review ha elaborato una guida su come contrastare la disinformazione a cui ricorrono i politici durante la campagna elettorale (Countering Misinformation: Tips for Journalists).
Classico caso di fact checking che si muove su un piano estremamente delicato. Le convinzioni ideologiche, le contiguità di ceto e di interessi economici dei candidati, rischiano di rendere il lavoro inutile o condizionato dalle diverse opinioni politiche.

Invito a leggere il pezzo di cui segnalo alcuni tips che ho liberamente sintetizzato.
- Velocità. Controlli ed eventuali correzioni vanno eseguiti rapidamente. Altrimenti il falso si sedimementa nel flusso dei media per trasformarsi in verità.
- Ridurre l'effetto cassa di risonanza. Pericoloso fare diventare un argomento di disinformazione unico oggetto del dibattito. Perché la ripetizione ossessiva, rende la propaganda familiare tra il pubblico, la trasforma in realtà. La promessa "meno tasse per tutti" - tema dibattuto a lungo sui media italiani - è stata considerata mantenuta da gran parte dell'elettorato e non solo di centro destra (almeno fino allo scoppio della crisi dei debiti sovrani). Nonostante i dati sulla pressione fiscale indiccassero una verità diametralmente opposta.
- Fonti affidabili. L'uso di fonti affidabili, credibili e verificabili resta un passaggio insostituibile.
- Uso dell'infografica. I grafici sono strumenti efficaci per spiegare e contrastare la disinformazione politica.

Al netto del contesto - la campagna elettorale per le presidenziali Usa - i consigli della Columbia rappresentano materiale su cui riflettere nella costruzione di un codice di autocondotta per fare informazione in Rete.

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