mercoledì 21 marzo 2012

New York Times, l'onda del paywall

Cresce in maniera costante il numero delle sottoscrizioni alle edizioni digitali del quotidiano americano, fino a raggiungere i 454mila abbonamenti - secondo le proiezioni - nel primo quadrimestre del 2012 (qui, via Columbia Journalism Review).

Ecco i dati 2011-2012:
- 2° quarter: 281.000;
- 3° quarter: 324.000;
- 4° quarter: 406.000;
- 1° quarter 2012 (stime): 454.000.

Il modello di business del NYT sembra, dunque, funzionare (un paywall destinato agli hard user che superano i 20 accessi al mese), anche se per ora è solo in grado di limitare i danni derivanti dal calo della diffusione e dei ricavi pubblicitari su carta.
E oltre alle dinamiche economiche, la conversione alla lettura digitale a pagamento tocca un tasto - come segnala l'autore del pezzo, Ryan Chittum - a me caro: l'esclusione delle fasce sociali più deboli. L'uso degli strumenti tecnologici, seppure sempre più semplici e tendenzialmente meno costosi, creano barriere d'accesso all'informazione, sensibilmente più alte rispetto ai vecchi quotidiani.

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