mercoledì 28 marzo 2012

Parole, timeline e melting pot

La ricerca realizzata da Simply Measured - società specializzata nell'analisi del traffico sui media sociali - evidenzia come l'introduzione della timeline su Facebook abbia aumentato del 46% l'engagement (per un + 16% su base annua) sulle pagine delle aziende oggetto dell'indagine (segnalazione qui, via Mashable).


Risultato ottenuto grazie alla maggiore visibilità riservata ai video e alle immagini. Dunque incremento del coinvolgimento attraverso la multimedialità. Dati e tendenza confermati dal successo di Pinterest: le board sono raccolte di foto. E da sempre le fotogallery sono fonte inesauribile di traffico per qualsiasi sito.

Molte giornali sono attivi sull'orizzonte di quella che può essere definita multimedialità sociale e di seconda generazione. Il recente accordo del Guardian con Google Tv va in questa direzione. Il New York Times sta usando la timeline di Facebook anche per presentare il proprio archivio storico, composto in gran parte da materiale fotografico. Il blog The Big Picture (The Boston Globe) non smette di stupire per la bellezza delle foto pubblicate e per le emozioni che è in grado di trasmettere. Oltre i confini del mestiere di editore, merita una segnalazione Cowbird, comunità costruita attorno all'intreccio immagine/racconto (con aspetti innovativi, a partire dalla home page che potrebbe ispirare nuove realizzazioni per le testate online) . Sui tablet, Flipboard una delle app di notizie più scaricate, fa uso sapiente delle foto per presentare l'aggregazione dei contenuti.

La parola scritta sulle piattaforme digitali, che restano sempre dei monitor, seppure piccoli, belli e di moda, diluisce l'efficienza. Diventa un bit tra altri bit. L'informazione, la comunicazione sono diventati un melting pot, un mosaico di supporti diversi.

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