martedì 6 dicembre 2011

Crowdsourced and connected

Nell'attesa di individuare un modello di business, si lavora sul metodo. Così come racconta David Glance (qui, via The Conversation) in un articolo nel quale sono descritte le realtà all-news che con maggiore decisione hanno affrontato la sfida digitale. Strategie fondate su una sottile linea che imbastisce insieme notizie, contribuzione e condivisione. Il Guardian, Al Jazeera e in parte il New York Times offrono interessanti esempi in questo senso.

Esiste un nuovo pubblico di lettori, attivo, che pretende di scolpire la forma della notizia, per poi prenderne una parte, rimodellarla e diffonderla alla propria rete amicale. Comportamenti che a mio giudizio integrano e non sostituiscono le modalità di lavoro che si sono formate ieri, sulla carta.

Opinione che non esclude una soluzione di continuità. Perché sono necessari strumenti innovativi in grado di alimentare e sostenere il coinvolgimento. E mi riferisco a piattaforme tecnologiche facili da comprendere e da usare.  Non solo, il rinnovamento va portato pure sulla forma dell'articolo che deve dare visibilità ai contributi (commenti, foto,video). Io immagino i pezzi pubblicati sui giornali online come "portali" (come fa, per esempio, Storyful), dove allo scritto dell'autore è aggregato il contributo sociale sviluppato sulle diverse piattaforme.

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