lunedì 19 dicembre 2011

La Repubblica di Storify

Il caso delle non-dimissioni di Mentana è stato raccontato da Repubblica (qui), attraverso Storify, strumento che aggrega diverse fonti, soprattutto sociali.


Su pregi e limiti consiglio la lettura del post di Mario Tedeschini, "Aggregazione, cronaca e social media: i giornali al tempo di Storify". Lo strumento è nuovo, l'utilizzo in ambito informativo poco più che sperimentale, inevitabili - e da parte mia condivisibili - i timori per un uso inappropriato. Tedeschini teme - insieme a Vittorio Zambardino (qui) - che a qualche editore venga in mente di prendere Storify per innovare sulla carta. Un'operazione dai possibili effetti disorientanti. Pubblicare un tweet su un foglio ha il valore di un occhiello, di un'intestazione. Informa poco e, se la fa, in maniera approssimativa: l'aggregazione di materiale sociale è contesto, digitale. Evidentemente assente su un giornale off line.

Nel suo ambiente d'origine, Storify è una piattaforma con potenzialità interessanti. Può fare informazione, nelle modalità dell'epoca di Facebook - tanto che ne riproduce la home -. Aggrega e filtra, non per opera dalle rete di amicizie. La regia è nella mani dell'editore o del giornalista. Dunque è compito dell'autore lavorare sull'autorevolezza. Ed è info-flash, tutto sta sulla superficie, ma può trasformarsi in mezzo propedeutico all'approfondimento, alla lettura più impegnativa, per chi per abitudine ne sta fuori.
La qualità, oltre all'irrinunciabile capacità di scrivere e comunicare, va cercata nelle selezione di un network di fonti - sociali e non - attendibili e serie.

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