martedì 17 aprile 2012

Dall'Ikea alla contaminazione Tv

Ikea produrrà televisori. Monitor lcd integrati nei mobili, wireless e connessi a Internet. Non saranno dotati di lettori Dvd, blu ray e Cd. L'azienda svedese, nella scelta del prodotto, punta alla connected Tv.

Una ricerca Usa realizzata da Ypulse (società di comunicazione e marketing, leader nel settore del pubblico più giovane) mostra che, nella fascia di età compresa fra i 13 e i 30 anni, un'ampia percentuale (la maggioranza relativamente alla forbice 18-30) guarda la Tv attraverso media legati a Internet.


Due notizie. Legate dal filo comune della contaminazione. L'utente tende sempre più a sovrapporre video, foto e testo nello stesso spazio temporale e, in futuro, su un unico supporto tecnologico. Il monitor televisivo come terminale del tablet e viceversa.

Un contenuto con tanti padri (social network, Rete, auto-produzione, giornali) e un'unica madre, la televisione. La nuova forma mediatica avrà un Dna televisivo. La sequenza dei cromosomi è già all'opera. L'infotainment è una sua invenzione, almeno come diffusione di massa. L'informazione superficiale, frettolosa, ha costruito le fondamenta nei tg e nei varietà. Zapping e click sono entrambi dissipatori dell'attenzione.

Senza negare la soluzione di continuità del nuovo mondo, rispetto all'ecosistema tradizionale, la contaminazione in atto è influenzata da modalità di consumo dei contenuti che hanno in larga parte origine nella Tv.

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